GT.09 Tavolo Direttorio. Scala 1:5
design Giuseppe Terragni

Un pezzo di storia, il Grande tavolo della Casa del Fascio, un ogetto unico, imponente perfino in scla 1:5. Originale disegnato da Giuseppe Terragni per Salone riunioni e prodotto in un singolo esemplare. Più che un elemento d’arredo è un continuo dell’architettura dalla quale è inseparabile.

Per fare il tavolo GT.09 siamo stati qui…

nell’atrio attraversato dalla luce…

sulle scale attraversate dalla luce…

nei corridoi attraversati dalla luce…

sul terrazzo attraversato dalla luce…

e arrivati qui

attorno al tavolo

attraversato dalla luce…

attraversato dalla luce…

attraversato dalla luce…

Per raccontare tutto ci vorrebbero giorni. Riportiamo la sua storia piu’ che breve in stile …

1. Il tavolo presente oggi nell’attuale sede della Guardia di Finanza a Como (Ex Casa del Fascio di Como) è l’originale Grande tavolo progettato da Giuseppe Terragni. Si trova tuttora nella sala per la quale era progettato ed è stato testimone dell’ascesa e declino del Fascismo, Seconda guerra mondiale, boom economico degli anni successivi, uomo nello spazio, caduta del muro di Berlino e preparazione della missione umana su Marte.

2. La posizione attuale del tavolo è diversa da quella originale per via della cambiata funzione del locale. Originalmente il tavolo era posizionato al centro della sala, lungo la parete vetrata, in modo da essere ben visibile dall’atrio, in pieno accordo con il concetto di “trasparenza” sia materiale che metafisica. “La sala del Direttorio federale al primo piano è diaframmata verso l’esterno da ampi serramenti, e verso l’interno da una parete di cristallo, in modo da rendere visibile la riunione…” (G. Terragni, La costruzione della Casa del Fascio di Como, Quadrante n.35/36, Ottobre 1936, Roma)
3. La percezione estetica del Grande tavolo è completamente alterata. Il muro con decorazione di Mario Radice, che originalmente portava il ritratto del Duce, doveva trovarsi di testa. La sagoma del tavolo doveva essere letta contro le vetrate e in combinazione con sedute in tubolare di metallo. Le oggi presenti sedute, rispetto al progetto originale, sono estranei.

4. Nonostante la posizione, funzione e percezione estetica del tavolo oggi sono cambiate, il sopranominato concetto di “trasparenza” rimane e, si potrebbe dire, quasi non ne risente. 

“Vetro vuol dire luce condensata e solidificata con coesione metallica. é la luce ch va sposa al metallo. I tecnici si immedesimano di offrire una lastra dura come l’acciao, trasparente come l’aria.”

La rivoluzione del vetro, allegato
al Quadrante n.35/36, Ottobre 1936, Roma

“Il ferro poi entra in tutti i congegni di manovra… abbonda pure nell’arredamento degli uffici… e nei sostegni tubolari di sedie e poltrone.”

G. Terragni, Note tecniche,
Quadrante n.35/36, Ottobre 1936, Roma

“…il giusto impiego di mareriali di pregio: piano del tavolo in palissandro* copreto da un unico cristallo dello spessore di 10 mm…”

G. Terragni, Note tecniche,
Quadrante n.35/36, Ottobre 1936, Roma
 
* il piano attuale del tavolo è in un’altra essenza

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